Siamo alla vigilia di una Pasqua diversa, una Pasqua davvero di passione per le tragiche conseguenze del Covid-19 sulle persone e su una stagione turistica mai come oggi sotto una pesantissima Spada di Damocle. Le temperature sopra la media che in tempi normali avrebbe segnato l’inizio anticipato dell’estate vedranno invece purtroppo saracinesche di bar, ristoranti e alberghi abbassate, strade vuote e spiagge deserte. Un sacrificio necessario per sconfiggere questo nemico letale ma che non deve distogliere l’attenzione sul come far sopravvivere e ripartire un settore che in provincia di Rimini muove milioni di italiani e stranieri e in Italia rappresenta il 13% del PIL per un valore economico di 232,2 miliardi di euro.
“Non sarà semplice ripartire, perché il turismo non vende beni ma esperienze, ospitalità, emozioni. Si fonda su contatti tra le persone, quelli oggi negati. È un settore che non sta però avendo la giusta attenzione da parte del Governo, quasi fosse figlio di un dio minore mentre si parla di una vera e propria industria”affermano i coordinatori provinciali di Italia Viva Rimini Giorgia Bellucci e Gianluca Fabbrani.
Italia Viva che ha riunito una task force di esperti (il Comitato Turismo 4.0) fatta di rappresentanti del mondo universitario e di albergatori, bagnini e ristoratori per partorire proposte per la ripartenza. “Il decreto liquidità è un primo passo ma non sufficiente, servono più liquidità e meno burocrazia, dobbiamo lavorare su nuovi strumenti con una nuova mentalità e nuove energie. Per fare ripartire un intero settore economico che vale miliardi per la nostra economia, oltre alle misure economiche è necessario promuovere una campagna di comunicazione del brand Italia e occorre una regia coordinata a livello nazionale, efficiente e pluridisciplinare. Bisogna sviluppare un vero e proprio PIANO STRATEGICO, prevedere forti incentivi per la riqualificazione anche in chiave ambientale ed energetica e studiare nuovi servizi di sanificazione e pulizia degli ambienti, perché chi verrà in vacanza dovrà trovare condizioni di sicurezza ad hoc: per questo nei prossimi giorni è necessario far ripartire i lavori di manutenzione negli hotel, negli stabilimenti balneari e in tutti i locali della Riviera”.
Ecco le 10 proposte di Italia Viva Rimini per la ripartenza:
1. Sospensione rate mutui (quota capitale e interessi) per tutto il 2020, senza interessi e senza segnalazione che penalizzi il rating
2. Maggiore liquidità fino al 20% del fatturato 2019 per le imprese del settore turistico fino a 2 milioni di euro con la garanzia del 100% dello Stato da restituire in 100 rate a partire da gennaio 2022.
3. Estendere gli incentivi fiscali di cessione del credito come sisma bonus e ecobonus per la ristrutturazione, riqualificazione energetica e strutturale anche agli immobili ricettivi e rivedere alcune norme urbanistiche nazionali che di fatto impediscono la rigenerazione.
4. Sospensione versamento della tassa di soggiorno e annullamento di IMU TARI COSAP per almeno 6 mesi (dovrà essere lo Stato a coprire l’ammanco nelle casse dei Comuni).
5. Sospensione pagamenti utenze già maturate e rateizzazione sulle bollette di futura emissione. Per il primo periodo di ripresa pagamento solo del consumo effettivo e spese direttamente collegate, la parte di tasse a carico dello Stato.
6. Intervento per la riduzione dei tassi di interesse dei fidi già in essere, valutando la possibilità di ampliare il plafond con garanzia dello Stato.
7. Incentivazione del welfare aziendale con bonus vacanza.
8. Intervento di mediazione dello Stato con le OTA Booking, Expedia, HRS per ridurre le commissioni sulle prenotazioni che oggi va dal 15% al 20%. Migliorando la flessibilità delle prenotazioni e cancellazioni.
9. Un grande piano nazionale di crescita digitale e formazione degli operatori turistici attraverso un rapporto con l’Università e le associazioni di categoria.
10. Introduzione dei voucher per prestazioni occasionali con l’obbligo da parte del datore di lavoro di indicare l’inizio della prestazione stessa e velocizzare il pagamento della cassa integrazione.