Durante la mattinata prosegue il dibattito sugli emendamenti al “Decreto - Legge 17 aprile 2020 n.62 - Misure urgenti di contenimento e gestione dell’emergenza da COVID-19” con il botta e risposta tra maggioranza e opposizione. Non passa l'emendamento di Libera per l'introduzione di “misure straordinarie a sostegno delle famiglie”. Con questo emendamento, spiega Vladimiro Selva (Libera), “proponiamo di dare la possibilità ai lavoratori di usufruire, per comprovate esigenze legate alle condizioni familiari, della Cassa integrazione guadagni fino a quando i servizi socio – educativi non saranno nuovamente aperti”. Inoltre “prevediamo una delega al Congresso di Stato che regolamenti il rapporti in una maniera più semplificata per l'assunzione di baby – sitter. Si stabilisce inoltre che non costituisce assembramento la presenza contemporanea in luoghi pubblici di persone facenti parte del medesimo nucleo famigliare”. Dal Segretario di Stato Roberto Ciavatta arriva uno stop.“Riguardo la baby sitter, è problematico il principio che non è necessario il contratto di lavoro per motivi ad esempio assicurativi. La maggior parte dei contagi avviene in ambito familiare, non dobbiamo dimenticarlo”. “E' un ragionare tra sordi – osserva Pasquale Valentini (Pdcs) -. Qui stiamo parlando della ratifica di un decreto che tra alcuni giorni non sarà più in vigore”. La questione dei test sierologici ai membri del Consiglio riaccende per un attimo lo scontro andato in scena nella giornata di ieri. “Come possiamo garantire che una baby sitter rispetti il distanziamento sociale all'interno di una abitazione? La proposta arriva da un'opposizione che ha chiesto di rendere obbligatori i test sierologici ai consiglieri” dice il Segretario di Stato Andrea Belluzzi. “Siete rimasti solo voi a ritenere non necessari presidi e controlli: chiedetevi perché abbiamo queste percentuali di persone positive al virus” ribatte Rossano Fabbbri (Libera). Bocciato poi un altro emendamento di Libera, relativo agli incentivi per il lavoro a domicilio.
Toni accesi anche sugli emendamenti di Repubblica Futura relativi alla Cassa integrazione. “La proposta – spiega Andrea Zafferani (Rf) – è quella di portare la misura di integrazione salariale al 75 per cento. Siamo contro la politica dei tagli salariali”. “Intervento non sostenibile – premette il Segretario di Stato Marco Gatti – perché non abbiamo le capienze. Inutile dire che bisogna reperire le risorse quando abbiamo avuto un Governo che negli ultimi tre anni ha fatto uscire risorse dal Paese”. Alessandro Bevitori (Libera) propone di “attivare lo strumento dell'Ice per rivedere i contributi che oggi vengono distribuiti a tutti indistintamente”. Il Segretario di Stato Roberto Ciavatta apre a questa opzione ma frena sulla proposta di Rf. “Al momento circa 8mila persone si trovano in Cassa integrazione guadagni: stiamo parlando di 13/14 milioni di euro al mese, che però non abbiamo. Al momento ci troviamo a discutere con il sindacato di soglie inferiori a queste”. “Una vergogna sentire questo tipo di interventi fatti esclusivamente a scopo demagogico” attacca Alberto Spagni Reffi (Rete). Replica Michele Muratori (Libera): “Lei, consigliere Reffi, fa parte di un Movimento che arringava le folle quando si parlava di togliere 50 euro ai dipendenti pubblici. Noi invochiamo una linea, che è quella di dire di no all'austerità”. Gian Nicola Berti (Npr) chiede di rompere gli indugi e di accellerare il dibattito. “Teniamo impegnato l'esecutivo per discutere di cose già superate e sottraiamo risorse alla ripartenza”. Propone quindi di interrompere i lavori per trovare un quadra sugli “emendamenti sostenibili” per arrivare rapidamente alla ratifica.