Il dibattito nella seduta mattutina del Consiglio Grande e Generale ruota attorno al progetto di legge di iniziativa popolare per l'internalizzazione di Poste Spa nella pubblica amministrazione. “Il costo dei dipendenti – spiega il Segretario di Stato Federico Pedini Amati – è quello che impatta maggiormente sul bilancio di Poste. E' vero che i dipendenti sono passati da 126 a 104, però questo non ha determinato le mancate perdite che ci portiamo dietro negli anni. Quello che serve è rilanciare l'attività di Poste e quindi il fatturato”. Quindi il Segretario mette sul tavolo alcune ipotesi per il futuro di Poste. Ad esempio “aumento del fatturato mediante l'implementazione di servizi” come quelli legati all'e-commerce o la lettura dei contatori. “Poi c'è l'ipotesi dell'accorpamento di Poste con l'Ufficio Filatelico” a cui si aggiunge quella di “riorganizzazione degli uffici periferici”. Per William Casali (Pdcs) occorre puntare sul settore “dell'e-commerce, che è cresciuto enormemente e per il quale si stanno definendo scenari interessanti”. Emanuele Santi (Rete) apre alla possibilità “di dare ai postini l'appalto per fare la telelettura. Questo porterebbe a un ricavo di quasi 300mila euro”. “Se cerchiamo di collegarci con un ente come Poste italiano o con un vettore privato – creando non dico un monopolio ma dei canali privilegiati – allora forse riusciremmo ad avere la possibilità di contenere i costi” è il commento di Gian Nicola Berti (Npr). Gian Matteo Zeppa (Rete) manda però un avvertimento. “La pubblica amministrazione non può essere l'agnello sacrificale, piuttosto sono i manager a dover iniziare a rendere conto, come avviene nel privato. Partire dall'assunto che il problema sia il costo del personale mi dà un po' fastidio”. Per Giuseppe Maria Morganti (Libera) “il servizio postale” non può più continuare ad essere scisso da quello “Filatelico”. Andrea Zafferani (Rf) chiede di “coinvolgere e responsabilizzare” il management”. Prima però “mi aspetterei di ricevere questi piani industriali, questi business plan, e da qui riuscire a fare le valutazioni politiche”. Spazio quindi alle repliche del Segretario di Stato Pedini Amati. “Non ho fatto un rilievo critico sui dipendenti ma ho solo fornito un dato – precisa -. Non facciamo passare all'esterno questo messaggio”. Ricorda che la sua porta “è sempre aperta per tutti”. “Al Cda – aggiunge - dobbiamo dare un orientamento, non sei orientamenti. Altrimenti rimaniamo in questo limbo amletico dove non si decide mai nulla”. Inoltre “sfatiamo il mito sul direttore di Poste: guadagna ne più né meno di un dirigente pubblico, anzi ci sono dirigenti pubblici che guadagnano di più”.
Al Comma 18 vi è il Progetto di legge “Modifiche normative per il coordinamento della Legge 20 novembre 2018 n.147 “Regolamentazione delle Unioni Civili”, proposto da Libera. “Confido – dice Guerrino Zanotti (Libera) - che questo importante tassello nell'ordinamento sammarinese raccolga il sostegno dell'Aula e possa vedere concluso il proprio iter. Libera crede in una sempre più efficace affermazione dei diritti civili prestando attenzione a tutte le istanze che presentino motivi di discriminazione”. Il Segretario di Stato Elena Tonnini fornisce alcuni dati sul tema. “Nel 2019 sono state celebrate in Repubblica 36 unioni civili, di cui 13 tra persone dello stesso sesso. Nel 2020 sono state 6, 1 tra persone dello stesso sesso”. Diversi i punti di vista delle varie forze politiche sul progetto di legge anche all'interno della stessa maggioranza. Pasquale Valentini (Pdcs) ritiene che “sarà utile fermarsi a guardare e riflettere”. “Pari dignità non significa la non distinzione: la legge tratta della stabilità. E' con la stabilità che nascondo diritti e doveri”. “Non si può mettere sullo stesso piano due realtà diverse. La famiglia naturale è costituita da un uomo e da una donna” aggiunge Aida Maria Adele (Pdcs). “Sentire polemiche su questo è imbarazzante, soprattuto nei riguardi di quelle persone che hanno sofferto” ribatte Alberto Giordano Spagni Reffi (Rete). “Io sono profondamente offeso da un paio di interventi in quest'Aula perché rappresento persone che vengono abbandonate dalla famiglia tradizionale – tuona Paolo Rondelli (Rete) -. Anche lo scorso anno ho dovuto soccorrere un ragazzo sammarinese ridotto in coma a furia di calci in testa per il suo orientamento sessuale. Lo Stato può regolamentare alcuni di questi aspetti”.
Politica
18:51 | 28/07/2021 - Repubblica San Marino