L'emergenza Coronavirus ha messo il Paese di fronte ad una necessità che già si era palesata nei mesi scorsi e ora resa più evidente: la ricerca di liquidità per il sostegno al tessuto sociale ed economico. Qual è la strategia da adottare secondo Libera?
"Il tema della liquidità - spiega Alessandro Bevitori (Libera) - è estremamente delicato per la Repubblica di San Marino e va affrontato con la massima attenzione. Infatti ottenere prestiti di liquidità dall’estero sarebbe anche relativamente semplice, ma poi bisogna vedere nelle mani di chi ci si mette. Le assicuro che ci sarebbero soluzioni di aperture di credito estremamente rapide ma che comporterebbero la contestuale perdita di sovranità del nostro Paese mettendo in discussione la nostra indipendenza millenaria.
Come giustamente ha ricordato lei nella domanda, questa necessità era emersa già in passato a prescindere dall’emergenza sanitaria e, infatti, di questo tema se ne era parlato abbondantemente nel corso della passata legislatura.
Anche per questo avevamo avviato l’iniziativa del Tavolo Istituzionale, proprio perché riteniamo che questo passaggio debba essere condiviso con ampie fette della cittadinanza coinvolgendo non solo la politica, ma anche le parti sociali ed economiche in modo tale che, contestualmente al finanziamento, possano essere avviati una serie di interventi in grado di garantire l’equilibrio dei conti pubblici.
Purtroppo non è facile trovare una sintesi su questi argomenti. Ricordo che all’interno dell’Aula Consiliare c’erano state prese di posizione molto forti in cui una forza di opposizione, oggi in maggioranza, aveva demonizzato il ricorso al debito estero. Vediamo cosa proporrà il Governo e se quel movimento politico sarà coerente".
Negli ultimi giorni un gruppo di imprenditori del territorio ha rivolto un appello al Governo chiedendo maggiore supporto al mondo dell'imprenditoria pena il rischio di chiusura: quali sono le soluzioni suggerite da Libera?
"Innanzitutto voglio esprimere a nome di Libera la nostra massima solidarietà verso tutti i piccoli imprenditori perché sono coloro che stanno pagando il conto più salato dell’emergenza COVID-19 ed è incredibile come il Governo si sia completamente dimenticato di tutta questa categoria imprenditoriale che rappresenta - è bene ricordarlo - un grande punto di forza del nostro sistema economico. Libera ha già fatto diverse proposte in tal senso per sostenere la nostra piccola e media impresa, c.d. PMI, chiedendo urgenti interventi come ad esempio: facilitazioni per accesso al credito attraverso garanzia dell’ Ecc.ma Camera senza autorizzazione discrezionale degli istituti bancari, credito d’imposta per gli affitti, sgravi contributivi, sospensione degli atti esecutivi del Servizio di Esattoria di BCSM, misure di incentivo e di potenziamento all’utilizzo della SMAC. Queste sono solamente alcune delle proposte su cui bisognerebbe lavorare e speriamo che il Governo ci convochi al più presto visto che abbiamo anche alcune idee concrete per il reperimento dei fondi a copertura".
E' di questi giorni la notizia del declassamento operato da Fitch: qual è il giudizio di Libera?
"Questa è stata davvero una brutta notizia. Ciò comporterà maggiori difficoltà nel reperimento di risorse e in particolare si ripercuoterà sulle condizioni di eventuali prestiti che andremo a richiedere.
Noi riteniamo fermamente che dietro al downgrade di Fitch abbia pesato fortemente l’aver smentito le promesse che tutte le forze politiche avevano fatto all’unisono al Tavolo Istituzionale durante la precedente visita dell’Agenzia di rating nell’ottobre 2019.
Noi di Libera riteniamo che con l’abbandono del Tavolo Istituzionale la Repubblica abbia perduto una grande occasione per lo sviluppo del Paese e credo che lo stesso rammarico l’abbia provato anche chi ci ha valutato".
Libera, così come altre forze di opposizione, lamentano da tempo uno scarso coinvolgimento di forze politiche esterne alla maggioranza nella gestione della crisi: come superare l'empasse?
"Purtroppo è così. Nonostante i decantati buoni propositi del Governo e di qualche forza di maggioranza dobbiamo però registrare che il coinvolgimento ad oggi è stato pari allo zero. Non siamo stati interpellati né per un suggerimento né tantomeno per delle valutazioni nell’emissione dei vari decreti che sono stati emessi. Noi abbiamo sin da subito dimostrato un atteggiamento pro-attivo perché riteniamo che in questa fase sia indispensabile ricercare l’unità per superare l’emergenza ma, se il Governo dovesse persistere con questo atteggiamento autoreferenziale, le cose inevitabilmente cambieranno anche perchè, nonostante ci si trovi ad inizio legislatura, sta già montando parecchia insoddisfazione nel Paese".
Per quanto riguarda la gestione sanitaria, quali sono a vostro avviso gli accorgimenti da attuare per pianificare la ripartenza e quindi il periodo di successiva convivenza con il Virus?
"Noi di Libera auspichiamo che si possa tornare al più presto alla normalità e che quindi possano cessare i vari provvedimenti restrittivi. Però non può essere una decisione che la politica assume d’imperio, né tantomeno può essere fatta una scelta basata semplicemente sulle difficoltà che ha il Governo nel reperire risorse. Prima di mettere a rischio la salute di tutti (e che rischierebbe anche di creare un danno ancora più grosso per l’economia stessa) ci sono altre soluzioni di efficientamento delle risorse e, leggendo anche le ultime delibere emesse dal Congresso di Stato, anche tanti sprechi da combattere. In sostanza riteniamo che queste scelte dovranno essere dettate in primis dalla reale situazione delle nostre strutture ospedaliere e dalla loro capacità di poter fronteggiare l’emergenza sanitaria. In secondo luogo dalla capacità degli esercenti di poter rispettare le prescrizioni, in considerazione anche delle oggettive difficoltà nel reperire i presidi sanitari. Come terzo aspetto sarà altresì determinante l’attività di controllo da parte delle autorità competenti per garantire il rispetto delle regole".