Per info e segnalazioni:
sanmarino.geronimo it prodotti-bio-per-san-marino-riconoscimento-dallue-A18194 001 Max 10° Mercoledì 04 Dicembre 2024
sanmarino.geronimo it prodotti-bio-per-san-marino-riconoscimento-dallue-A18194 002 Per info e segnalazioni: +39 3339968310 -
Cronaca 19:13 | 15/10/2020 - Repubblica San Marino

Prodotti bio, per San Marino riconoscimento dall'Ue

La Commissione Europea ha equiparato ufficialmente la filiera sammarinese a quella degli altri Stati UE. Il Titano passerà dunque da Stato terzo a Stato membro e i suoi prodotti potranno adottare la famosa fogliolina verde, logo comunitario ufficiale riservato ai prodotti biologici certificati. Tradotto: chi opera nel biologico potrà esportare il suo prodotto liberamente nei paesi dell'Unione Europea, senza le complesse procedure che ostacolavano l'accesso a un mercato più vasto. 
Si conclude così un lungo e complesso iter diplomatico avviatosi nel 2017. Il decreto delegato n.117, ratificato il 22 settembre scorso, aggiorna la normativa in materia di produzione, etichettatura e commercializzazione di prodotti biologici, rendendo il paese conforme alle principali regole europee in materia. 
Una risposta concreta ai piccoli produttori locali fino a ieri scoraggiati a guardare oltre confine. Un riconoscimento che consentirà di accedere allo specifico piano di azione UE, con l’obiettivo di raggiungere il “Green New Deal Europeo” e che ha messo a disposizione 40 milioni di euro per la sua promozione. Una strategia che passerà dall’attuazione, fissata per gennaio 2021, del piano "Dal produttore al consumatore", oltre all’approvazione di un quadro giuridico efficace e consensuale nei paesi membri, fondamentale per raggiungere l'obiettivo del 25% di terreni agricoli biologici entro il 2030.
Stefano Canti (Segretario di Stato al Territorio, l’Ambiente, l’Agricoltura, la Protezione Civile e i rapporti con AASLP): “Questa è la conferma ulteriore, se ancora ci fosse il bisogno, che questo esecutivo non intende bloccare il progetto di una San Marino biologica. Questo tipo di agricoltura, oltre a essere requisito fondamentale in ottica di mantenimento della biodiversità, può essere un vero volano di sviluppo economico, se progettata in collaborazione con tutte le parti sociali. È uno dei temi che verrà trattato approfonditamente anche ai tavoli per lo sviluppo sostenibile”.