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Cronaca 17:45 | 27/04/2020 - Repubblica San Marino

Parrucchieri ed estetisti, Unas chiede incontro urgente al Governo

Ripresa delle attività per parrucchieri, estetisti e acconciatori: UNAS torna a scrivere all'esecutivo.

A seguito della nostra citata in oggetto, come già preannunciato siamo ad integrare quanto trasmesso alla luce anche dell'doppio incontro avuto con le categorie interessate nella giornata di oggi, senza esimerci dal valutare analogie e diversità tra realtà italiane e sammarinesi alla luce di quanto appreso dalle dichiarazioni del Primo Ministro italiano On. Giuseppe Conte.

La nostra chiudeva evidenziando il dichiarato sogno di trovare una risposta – almeno parziale – già dal prossimo 4 maggio e, nonostante che la vicina Italia preveda un interessamento verso la categoria in tempi più lunghi, siamo convinti che i nostri auspici possano trovare soluzioni per poter essere applicati.

Rimarcando quanto già proposto in tema di severità offerta per vedere una minima e progressiva riapertura, con la presente siamo ad integrare altri temi orientati allo scopo.

Nello specifico:

Applicazione rigorosa di quanto già esposto;
Corsi di ulteriore formazione in tema di lotta alla diffusione del Covid 19;
Percentuale di addetti in copresenza ad una percentuale inferiore al previsto 50% pensato per le altre categorie e comunque non più di un addetto ogni 20mq;
Dispositivi DPI anche per la clientela;
Operatività esclusiva per clientela già presente in territorio sammarinese, al fine di non creare imbarazzo nelle relazioni internazionali con l'amica Italia;
Ogni altra funzionale previsione atta a soddisfare la necessità di giungere quanto prima alla riapertura modulare e progressiva.
Nel riproporre in modo convito la data del 4 maggio reputiamo di non essere dei sognatori!!!

Proprio in data odierna (27 aprile 2020) la Svizzera ha riattivato queste attività con le ovvie precauzioni ed i necessari dispositivi di protezione. In più comprendiamo le difficoltà di creare regole omogenee e controllabili per un territorio esteso come l'Italia, al contrario siamo convinti della relativa facilità che potrebbe esserci nel produrre norme ed i relativi controlli in un Paese piccolo come il nostro.

Le categorie convintamente di dicono pronte, per questo chiediamo uno sforzo di tutti per dare loro il vero contributo richiesto: aprire e riprendersi la propria economia!

Per questo la categoria sarebbe disposta anche ad un ulteriore sacrificio: aprire le prime due settimane con i soli titolari e comunque non più di un numero limitatissimo di personale in copresenza, al fine di verificare metodologie e funzionalità prima di estendere le nuove pratiche progressivamente su larga scala.

Due settimane a basso regime con una quantità limitata di clientela ... clientela controllata e tracciata, per provare ed in subordine modulare tempi e quantità della progressione.

Onorevoli Segretari di Stato

Ci corre l'obbligo segnalare che tutte le realtà in questione sono CHIUSE PER LEGGE dallo scorso 9 marzo e in nessun caso ci si può aspettare che questi operatori possano essere in grado di onorare costi di personale, di licenza e di autosostentamento senza specifici aiuti che tutte le categorie meriterebbero, ma assolutamente non possono essere negate a chi soffre per legge l'impossibilità di operare.

Per questo il vero aiuto a sostegno che chiediamo è il trovare insieme le condizioni per lavorare da subito a scarto risotto! Diversamente riteniamo che tutti i costi indiretti del lavoro subordinato, nonché una indennità mensile ai titolari di licenza individuale privi di qualsiasi forma di reddito, pur con licenza attiva e contributi dovuti.

Infine un discorso a parte merita la prossima scadenza del versamento della tassa di licenza per l'anno 2020.

Per prendendo atto che la data del 31 marzo è slittata ad aprile, riteniamo congruo per tutti e – specialmente – per chi obbligato a stare chiuso – che la scadenza venga procrastinata ulteriormente ad una data successiva di 30 giorni dalla possibilità di riapertura, calcolando l'importo al netto del periodo per il quale non sia stato possibile lavorare per chiusura imposta.

Auspicando un urgente incontro con i Segretari di Stato preposti, nonché con le strutture dei comitati scientifici e della protezione civile per valutare e confrontarci sugli aspetti particolari richiesti, nel ribadire la forte frustrazione, disagio, difficoltà e preoccupazione di due categorie a cui non è ancora permesso di vedere la luce in fondo al tunnel, restiamo in attesa di un cortese riscontro, porgendo deferenti ossequi.