Si è svolta venerdì 22 gennaio la presentazione ufficiale delle ultime analisi dell’Osservatorio ANIS, di fronte ad un’ampia platea, tra cui i rappresentanti del Governo, dei partiti politici, delle parti sociali e delle altre categorie economiche. Dopo l’esposizione ai Soci durante l’Assemblea di fine anno, è stata questa l’occasione per condividere l’andamento delle aziende associate, che rappresentano come noto un pilastro importante dell’economia sammarinese a livello di investimenti, fatturati e occupazione: in particolare, le analisi effettuate riguardano i bilanci del quadriennio 2016-2019, in continuità con quanto svolto negli anni precedenti, e anche un’indagine mirata a valutare l’impatto della pandemia sui bilanci del 2020, tenendo ovviamente conto che questi non sono ancora definitivi.
Per quanto riguarda bilanci 2016-2019 del campione di 212 aziende associate, “il quadro generale evidenzia una situazione di stabilità e conferma il trend di crescita dei fatturati”, ha spiegato il Dott. Simone Selva, soprattutto “il 2019 è stato un anno in cui le imprese sono tornate a investire in modo importante”.
Per ANIS tali dati confermano la forza del comparto industriale, ma la consapevolezza che la pandemia globale esplosa a febbraio 2020 ha stravolto l’economia mondiale ha reso necessario anche un cambio di metodologia e obiettivi dell’Osservatorio stesso, per contestualizzare quale possa essere stato l’impatto Covid.
Dopo la prima indagine presentata in estate, la seconda ha preso a riferimento - unitamente ai dati già a disposizione di ANIS relativi ai bilanci 2018 e 2019 - il questionario somministrato alle aziende associate (che ha coinvolto 120 aziende sulle 212 del campione di riferimento) durante il quarto trimestre, sui dati inerenti all’andamento dell’attività registrato e previsto per il I semestre e per il III e IV trimestre 2020. “Lo scopo di questa elaborazione è infatti quello di indagare la situazione attuale delle imprese con riferimento ai principali effetti e alle azioni intraprese per fronteggiare la pandemia”, ha spiegato il Dott. Selva. Mentre a livello pratico, “l’analisi sviluppa una simulazione finanziaria di chiusura del 2020, mediante la formulazione di ipotesi forti al fine di poter valutare l’impatto potenziale della pandemia sulla salute finanziaria delle imprese, per individuare sia la capacità di realizzare flussi di cassa al lordo degli investimenti necessari, sia l’impatto finanziario complessivo considerando investimenti similari al 2019”. Dall’analisi delle risposte emerge che “il comparto nel complesso, pur con evidenti differenze tra i diversi settori, pare reggere all’avvento della crisi nel 2020, anche se con importanti contrazioni dei flussi di cassa. L’impatto della crisi”, ad esempio, “è fortemente evidente sui ricavi di vendita con particolare effetto sul settore dei servizi alla persona (trasporti e turismo)”. In tutto questo, “la cassa integrazione ha rappresentato un essenziale strumento per offrire flessibilità alle imprese permettendo di reggere l’impatto dei cali di fatturato”. In definitiva, “nel 2020 probabilmente si assisterà ad un calo degli investimenti in primo luogo per l’evidente contesto di crisi e in secondo luogo per l’effettiva difficoltà finanziaria in cui il comparto incorrerebbe qualora gli stessi fossero effettuati”. Ciò non toglie, però, che “se le difficoltà a incassare dai clienti, unitamente alle dinamiche di produzione, hanno evidenziato delle criticità dal punto di vista finanziario, dall’altro testimoniano la volontà di continuare a produrre (con particolare riferimento al IV trimestre) per un’auspicabile ripresa nel I trimestre 2021”.
“Gli imprenditori, quindi”, commenta la Presidente ANIS Neni Rossini, “hanno stretto i denti e come sempre guardano al futuro con ottimismo, ma occorre dare concretezza, oggi più che mai, a queste prospettive. Se vogliamo essere in grado di intercettare la ripresa che tutti noi auspichiamo quando sarà sconfitto questo virus, dobbiamo costruire adesso la ‘macchina’ per correre più veloci. Servono interventi di sistema, che permettano alle imprese di crescere e di andare sui mercati con una rinnovata competitività. Servono le famose riforme, che da anni chiediamo, che purtroppo non si sono mai realizzate e sembra non si stiano realizzando nemmeno ora. Il Governo ha annunciato di voler accelerare su tale fronte, ma alle parole debbono seguire i fatti: per questo abbiamo sollecitato un incontro urgente al fine di costruire, insieme a tutto il Paese, il tanto atteso cronoprogramma”.
Cronaca
14:35 | 21/03/2022 - Repubblica San Marino